Gli studi sul controllo genetico delle emissioni ad impatto ambientale negli animali da reddito, pur essendo di grande attualità, non hanno prodotto sinora strumenti di utilizzo pratico diffusi. Gli ostacoli più rilevanti sono costituiti dalle difficoltà nella misurazione diretta delle emissioni, dalla natura stessa dei caratteri che risultano fortemente influenzati da molti fattori non genetici (tipo di alimentazione, tecniche di allevamento, tipologia di flora ruminale, ecc.) e dalle difficoltà nello sviluppare uno schema di raccolta dati su larga scala. Inoltre il carattere è complesso perché include le emissioni da diverse fonti (eruttazione, deiezioni). Il livello di emissioni, comunque, non va considerato in assoluto ma va abbinato al livello produttivo per cui l’animale viene allevato (kg di CO2 x kg di latte o per kg di formaggio o per kg di carne). La valutazione delle emissioni in atmosfera si può approcciare o per via diretta tramite una quantificazione delle reali emissioni in ambiente di alcuni gas oppure per via indiretta desumendolo dai dati di efficienza alimentare degli animali.